Controllo minori

Il presente racconto ha il solo scopo di fornire un’indicazione di tipologia di indagine svolta.

Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono stati modificati a tutela della Privacy degli interessati. Qualunque riferimento a fatti, luoghi e persone esistenti o esistite è puramente casuale.

Caso: Tutela minori

È da un paio di mesi che Angela e Gabriele genitori di Paolo, 16 anni appena compiuti, hanno notato un cambiamento nella vita del figlio. Ha iniziato a fare più tardi la sera, frequenta amici diversi, si allontana sempre più di frequente dal quartiere e chiede molto più spesso soldi ai genitori. Certo, potrebbe essere una ragazza la causa di questi cambiamenti, ma quello che fatto suonare il campanello di allarme, soprattutto in Angela, è l’aver visto Paolo uscire dall’auto di un ragazzo sulla trentina che non aveva mai visto. Da questo episodio è partita la ricerca di un Investigatore Privato a Roma da parte della coppia.

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Spiegati i motivi delle loro preoccupazioni durante il colloquio, Angela e Gabriele ci forniscono le informazioni necessarie per l’avvio delle indagini.

Il giorno successivo iniziamo con un monitoraggio del ragazzo all’ingresso e all’uscita da scuola ma, al di fuori di altri studenti, non rileviamo situazioni particolari. Seguiamo Paolo durante il tragitto verso casa, sappiamo che è solito coprire la distanza in compagnia di un amico e utilizzando i mezzi pubblici di superficie. Alla fermata dell’autobus l’amico di Paolo prende dalla tasca anteriore dei jeans un pacchetto di sigarette, la prima la mette subito tra le labbra, la seconda la offre a Paolo, il quale, senza fare complimenti, la prende e attende che il compagno gli dia da accendere. Appena il tempo di finire la sigaretta e arriva l’autobus che porterà il ragazzo alla fermata che dista pochi metri da casa.

 

Sono le 18:00 quando vediamo uscire il ragazzo a bordo del suo scooter e prontamente lo seguiamo per controllare i suoi movimenti.

Il pedinamento ci porta in una strada poco affollata, dopo circa 200 metri ci sono delle fioriere in cemento ad impedire il passaggio veicolare, ma un piccolo varco centrale permette di proseguire a piedi. Seduti sul bordo delle fioriere ci sono tre ragazzi sulla ventina e una ragazza forse un po’ più giovane. Paolo si avvicina al gruppetto, due di loro gli mettono un braccio intorno al collo, siamo un po’ distanti ma non ci sembra un abbraccio amichevole, sembra più l’atteggiamento di chi vuole sottomettere qualcuno vincolandolo nei movimenti. Il soggetto di nostro interesse, visibilmente intimidito, tira fuori dalla tasca una banconota da € 50 un po’ stropicciata e la consegna al ragazzo che era rimasto seduto. Utilizziamo delle apparecchiature professionali da investigatore privato per riprendere ciò che accade senza essere visti e le immagini ci mostrano un rapido movimento dell’unica ragazza del gruppo che presumibilmente passa nella mano destra del ragazzo qualcosa di molto piccolo. I due ragazzi che gli cingono il collo con le braccia finalmente allentano la presa, Paolo può prendere lo scooter e riparte.

 

Riprendiamo il pedinamento e vediamo il ragazzo parcheggiare all’ingresso di un parco non distante dalla propria abitazione. Appoggiati su sedili improvvisati ci sono una decina di adolescenti tra cui tre ragazze, una di loro appena si accorge dell’arrivo di Paolo gli va incontro, lo abbraccia e lo bacia, il tutto è sottolineato da un coro della comitiva. Con fare un po’ spavaldo, decisamente diverso dall’atteggiamento tenuto prima con gli altri ragazzi più grandi, Paolo tira fuori dalla tasca qualcosa ricoperto da carta argentata e la mostra al gruppo, il quale risponde con un applauso, mentre la ragazza accanto a lui lo bacia nuovamente. Passano pochi secondi da questa scena a quella della preparazione degli spinelli e le conseguenti “fumate di gruppo”.

 

La serata passa così e intorno alle 22:00 il ragazzo rientra dopo aver accompagnato la sua ragazza, che abbiamo sentito chiamare Lisa, fin sotto il portone di casa.

 

Passano due giorni e le mosse del ragazzo sono quasi sempre uguali, scuola, acquisto dell’hashish e fumate al parco con gli amici, unica differenza è una partita a calcetto con i soliti amici più altri coetanei mai visti prima.
Il lavoro da investigatore privato non è sempre dinamico come lo si immagina, anzi, spesso è fatto di lunghe attese e di routine dettata dal comportamento del soggetto di interesse. La bravura di un investigatore è data anche dalla capacità di passare dall’appostamento/appiattamento al pedinamento dinamico in pochissimi attimi.

 

Passa ancora un giorno, vediamo Paolo uscire prima del solito, alle 16:30 circa, arrivare nella solita stradina interrotta dalle fioriere da quelli che ormai abbiamo potuto appurare essere i suoi fornitori di hashish e scendere dallo scooter per avvicinarsi a loro. Stavolta il clima è molto più teso del solito, uno dei ragazzi che il primo giorno aveva cinto il collo di Paolo, si avvicina e gli intima di consegnare le chiavi dello scooter. Il ragazzo è spaventato e cerca di tornare indietro ma viene bloccato e le chiavi gli vengono sottratte con forza, a questo punto sentiamo il capo della gang dire chiaramente: “lo teniamo noi finché non paghi! Vieni domani con i soldi e te lo riprendi!” Paolo è visibilmente spaesato e spaventato, forse era andato con la convinzione di poter prendere ancora qualche grammo di hashish a credito ed ora si ritrova a dover spiegare ai suoi come mai non ha lo scooter. Le suppliche di Paolo purtroppo non bastano ad impietosire la banda e il soggetto di nostro interesse si incammina a testa bassa e piangendo in direzione di casa.

 

Monitorando la situazione abbiamo ritenuto opportuno non intervenire, saremmo stati pronti a farlo qualora il ragazzo fosse stato in pericolo.
Il tragitto verso il parco viene coperto totalmente a piedi, saranno circa 4 chilometri, Paolo stavolta però non entra, sentiamo il telefono che squilla, ma il ragazzo, dopo aver controllato il chiamante, non risponde. Poco lontano dal parco, notiamo il ragazzo sedersi su di un muretto e fare una telefonata. Dopo pochi minuti arriva in scooter uno dei suoi amici del parco, probabilmente il migliore amico, con lui Paolo si sfoga e scoppia in un pianto ininterrotto. L’amico lo consola come può e gli offre ospitalità per la notte così non è costretto a spiegare ai genitori come mai non ha lo scooter.

 

Ovviamente Angela e Gabriele sono stati avvertiti da noi dell’accaduto e decidono di negare al ragazzo il permesso di dormire dall’amico appena ricevuta la chiamata del figlio. Vediamo Paolo rincasare alle 22:00 circa. Il giorno successivo, mentre il ragazzo è a scuola incontriamo Angela e Gabriele, i quali ci dicono che la sera precedente hanno parlato a lungo con Paolo e che finalmente si era aperto e gli aveva confessato tutto. Il debito accumulato da Paolo è di circa 400€ e i genitori hanno deciso di non denunciare subito, ma dare al ragazzo la somma per il “riscatto” dello scooter a patto che non abbia più nulla a che fare con quei ragazzi e con l’hashish. Ovviamente ci viene chiesto di monitorare la consegna dei soldi e che il ragazzo sia al sicuro.

 

Intorno alle 17:00 vediamo Paolo uscire in auto con il padre, il quale lo accompagna nei pressi della solita stradina e resta in attesa. Non ci avevano avvisati che sarebbe andato accompagnato da Gabriele, ma capiamo la preoccupazione di un genitore. Nella strada Paolo entra da solo e raggiunge il gruppetto di ragazzi con andatura abbastanza determinata, evidentemente sente la sicurezza di avere il padre alle spalle, uno di loro è seduto sul suo scooter ma Paolo va dritto dal capo e, senza perdere tempo, consegna i soldi. Un cenno fatto all’amico fa sì che lo scooter venga liberato e Paolo ne riprende possesso. Uno del gruppetto lo canzona un po’ dicendo che è quasi a secco e potrebbe restare a piedi poco più avanti, ma a parte questo lo scambio procede liscio. Paolo raggiunge subito il padre e insieme vanno casa.

 

Dopo qualche tempo Angela e Gabriele ci fanno sapere che le cose sono molto migliorate ed anche il loro rapporto genitori/figlio è cambiato in meglio. Ci dicono che questo è stato possibile anche grazie al nostro lavoro da investigatore privato su Roma e che il nostro intervento è stato molto importante

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