Investigatore Privato per scoprire una Falsa malattia

Il presente racconto ha il solo scopo di fornire un’indicazione di tipologia di indagine svolta.

Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono stati modificati a tutela della Privacy degli interessati. Qualunque riferimento a fatti, luoghi e persone esistenti o esistite è puramente casuale.

Assenza dal lavoro per presunta Falsa Malattia

È un caldo lunedì mattina di Giugno, non sono nemmeno le 08:00 quando riceviamo la telefonata del Sig. Nasti, titolare di un negozio di abbigliamento al centro di Roma. Ci viene richiesto un appuntamento nella mattinata stessa e, per ovvie ragioni logistiche, il Sig. Nasti ci richiede gentilmente di raggiungerlo in negozio, richiesta che ovviamente non abbiamo problemi ad accettare.

Arriviamo al Negozio e ci viene immediatamente palesato il motivo della telefonata. Visibilmente contrariato (come ci capita quasi sempre di vedere in questi casi), il Sig. Nasti ci dice che è arrivato l’ennesimo certificato di malattia da parte di un suo dipendente, Marco, il quale è solito fare dai 5 ai 10 giorni di malattia al mese nonostante i suoi 35 anni ed una apparente perfetta salute fino al giorno prima della malattia. Ovviamente, sono state inviate già le visite fiscali previste, ma non hanno dato gli esiti auspicati. A questo punto il Sig. Nasti ci dice di aver cercato un Investigatore Privato a Roma per vederci più chiaro e capire se si trova davanti ad un caso di falsa malattia.

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Organizziamo il servizio per il giorno successivo.

Iniziamo il servizio alle ore 06:00, individuiamo l’auto che ci è stata indicata e ci appostiamo. Alle 07:30 vediamo Marco uscire dal portone di casa con pantaloncini e t-shirt, scarpe da tennis e fascia al braccio per il telefono. Lo vediamo indossare gli auricolari, riporre il telefono nell’apposita fascetta da braccio (dopo aver probabilmente inserito la play list desiderata) e partire di corsa. Seguiamo il soggetto di nostro interesse fino ad un parco, dove entra ed inizia a percorrere, sempre correndo, quella che è una pista ciclabile. L’allenamento dura circa un’ora dopodiché Marco rientra a casa.

 

Lo vediamo uscire nuovamente alle 09:15, stavolta è in jeans e maglietta, prende un’altra auto, non quella che ci era stata segnalata e parte. Lo seguiamo per un paio di chilometri finché lo vediamo parcheggiare davanti un bar, in zona Roma Eur. Lì incontra degli amici, fa colazione con loro, li saluta e riparte. Seguiamo il soggetto ancora per qualche chilometro, quando lo vediamo entrare nel parcheggio di un ristorante, scendere dall’auto e varcare la porta della struttura. L’orologio segna le ore 10:05.
Restiamo appostati, ma Marco non si vede. Alle 12:40, iniziano ad arrivare i primi avventori del ristorante, ma è intorno alle 13:15 che arriva il grosso della clientela. A questo punto decidiamo di entrare.

 

Ci sediamo, il ristorante è ben arredato, pulito e ai tavoli notiamo soprattutto professionisti ed agenti di commercio. Contiamo tre camerieri in sala più un cassiere, ma di Marco non c’è traccia. Ordiniamo, attendiamo che escano altri camerieri ma nulla, lo staff di sala è tutto lì. L’unica altra possibilità che ci resta è che Marco sia a lavoro in cucina, ma dobbiamo riuscire ad entrare per vedere se effettivamente è così. Iniziamo a parlare amichevolmente con il cameriere assegnato al nostro tavolo, poco dopo passiamo alle lusinghe, diciamo che i piatti serviti erano ottimi e chiediamo di poterci complimentare con lo chef. Ci viene accordato il permesso, ci affacciamo alla cucina dall’uscio ed eccolo lì, Marco, divisa bianca e cappello in testa, intento a preparare alcuni antipasti. Mentre ci complimentiamo con lo chef, notiamo che Marco si occupa anche della cottura di alcune pietanze, probabilmente è una sorta di aiuto-cuoco. Ringraziamo, salutiamo ed attendiamo che Marco esca dal ristorante.

 

Sono le 16:40 quando vediamo Marco riprendere l’auto e ripercorrere la strada verso casa, dove arriva alle 17:00, giusto in tempo per un eventuale visita fiscale. Uscirà nuovamente alle 20:40 per trascorrere una serata tra amici, alcuni dei quali sono quelli incontrati la mattina al bar.

 

La mattina successiva ci appostiamo nuovamente e Marco replica alla perfezione le mosse fatte il giorno prima. Alle 10:00 precise è al ristorante. Ovviamente, non possiamo replicare la scena dei complimenti allo chef, pertanto decidiamo di inviare all’interno del ristorante, sempre intorno alle 13:15, una coppia con un bimbo di circa 1 anno. Studiati bene i tempi, aspettato che i camerieri fossero lontani in quel momento, la madre del bimbo, con un biberon in mano, si affaccia in cucina chiedendo alla persona più vicina se è possibile riscaldare il latte a bagnomaria. Fortuna vuole che il più vicino sia proprio Marco, il quale, molto gentilmente a dire il vero, si fa carico della richiesta della signora e dice che manderà il latte al tavolo appena pronto. Così, dopo pochi minuti arriva il latte al tavolo.

 

Attendiamo l’uscita di Marco da lavoro che stavolta parte alle 16:30 dal ristorante per essere a casa alle 16:45.

 

La sera non lo vediamo uscire.

 

La mattina successiva non vediamo Marco fare il solito allenamento, ma alle 09:00 esce di casa per andare a fare colazione al solito bar.

 

Puntualmente alle 10:00 è al ristorante. Siamo pronti con un altro escamotage per entrare in cucina, ma intorno alle 12:15 vediamo Marco andare a prendere qualcosa nella propria auto con la divisa da cameriere. Nel mestiere di Investigatore Privato capita spesso di doversi confrontare con situazioni impreviste. Decidiamo di entrare come normali clienti alle 13:00 però, quando il locale non è ancora pieno. Appena entrati vediamo Marco che serve una coppia di anziani al tavolo e ci accomodiamo accanto a loro (avendo notato nei giorni precedenti che i camerieri dividono la sala in zone ed ognuno cura la propria). Puntualmente a servirci è Marco, che si dimostra abile anche in questo lavoro e soprattutto in perfetta salute. In effetti notiamo che ben due dei tre camerieri non sono presenti in sala, quindi, probabilmente, Marco è provvisoriamente in aiuto allo staff di sala. Come sempre, dopo aver fatto il nostro lavoro, ringraziamo e ce ne andiamo. Ovviamente riprendiamo l’appostamento.

 

Alla solita ora il soggetto di nostro interesse esce dal ristorante e si reca a casa. Uscirà nuovamente alle 19.40 per incontrare i soliti amici e passare la serata con loro.

 

Il Venerdì mattina della stessa settimana torniamo al negozio del Sig. Nasti, al quale illustriamo cosa abbiamo scoperto e rilasciamo la relazione con le prove audio/video.

 

Dopo qualche tempo, il Sig. Nasti ci ha fatto sapere che è riuscito a licenziare Marco anche grazie al nostro lavoro da Investigatore Privato e alle prove fornite.

 

Per approfondimenti sui casi di indagini aziendali visitare la pagina INVESTIGAZIONI AZIENDALI

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